Celebrare la fine e gioire per un nuovo inizio

Celebrare la fine e gioire per un nuovo inizio

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Per San Silvestro, l’ultimo giorno dell’anno, tutta l’attenzione è rivolta all’anno che verrà. Si cerca quindi di radunare tutti i simboli benauguranti per poter vivere i prossimi 365 giorni senza essere alla mercé dei capricci arbitrari degli dei e per assicurarsi una buona fortuna.
È usanza diffusa ovunque quella di procurarsi del cibo che simboleggia o promette denaro, salute e longevità. Nulla rimane intentato.

Vogliamo la fortuna

In Giappone si mangia della pasta lunga, come allegoria di lunga vita. In Cina è un pesce servito intero a promettere fortuna e abbondanza. In Spagna invece sono 12 acini d’uva, da mangiare a mezzanotte al ritmo dei dodici rintocchi della campana, ad augurare l’avverarsi di altrettanti desideri. In Germania, qualche decennio fa, presentare in tavola la carpa di San Silvestro era ancora molto in uso: conservarne una squama nel portafoglio serviva a proteggersi dalla miseria.

Vogliamo la carne

Ma oggigiorno in Germania è il maiale ad affermarsi, tant’è che in tedesco „Schwein haben“, letteralmente „avere il maiale“, significa „avere fortuna“. Viene gustato in allegra compagna e combinato con altri tipi di carne, normalmente in forma di piccoli bocconi cotti nella pentola della fonduta ed accompagnati da diverse salse. Originariamente la fonduta era sempre di formaggio e proveniva dalla Svizzera di lingua francese e dalla parte montuosa del Piemonte.
In Argentina a fine anno è estate e fa caldo, pertanto la stagione delle grigliate è al suo apice. Chi ama le grigliate deve quindi affrettarsi e volare per San Silvestro in Argentina, o, molto più semplicemente, al Ristorante Hidalgo. 😉
In Italia il piatto portafortuna è sorprendentemente sostanzioso e prevede cotechino e lenticchie, ognuna delle quali simboleggia una moneta. Una variazione particolare di questo piatto tradizionale ce la fornisce Andrea, il cuoco dell’Hidalgo, per provarla a casa.

Ricetta: Mezze maniche con cotechino e lenticchie

100 g di lenticchie
1 carota
1 gambo di sedano
1 foglia di alloro
100 g di cotechino
½ cipolla
1 spicchio d’aglio
320 g di mezze maniche
4 cucchiai di olio d’oliva
sale e pepe

Mettere in ammollo le lenticchie una notte, poi cucinarle per ca. 40 minuti in acqua aromatizzata con pezzetti di sedano e carota e alloro. Bucherellare il cotechino con una forchetta per evitare che scoppi durante la cottura. Immergere nell’acqua fredda e cuocere a fuoco lento per ca. 2 ore dal momento del bollore. Far raffreddare, togliere la pelle e tagliare a cubettini. Soffriggere la cipolla tritata, aggiungere le lenticchie precedentemente cotte e il cotechino tagliato a cubettini, aggiustare di sale. Per una salsa più cremosa frullarne un terzo. Cuocere le mezze maniche in abbondante acqua salata al dente e aggiungerle a cotechino e lenticchie, irrorare con l’olio d’oliva e far saltare per un minuto. Cospargere di pepe macinato a gusto.

Buona riuscita, buon appetito e tanti soldini nel 2016!

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